VENEZIA. Il Giubileo della misericordia si aprirà a Roma domenica 8 dicembre – si chiuderà poi il 20 novembre del 2016 – con la messa celebrata da Papa Francesco in Piazza San Pietro alla presenza tra gli altri del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che per partecipare rinuncerà, come ha già fatto sapere, alla prima del Teatro La Scala di Milano. E Piazza San Pietro, per l’occasione, già minacciata dai terroristi dell’Isis, sarà sottoposta a speciali misure di sicurezza.
Anche a Venezia patriarcato, forze dell’ordine e prefettura sono al lavoro per garantire che le celebrazioni si svolgano in sicurezza. In città, così come nel resto d’Italia, la messa per l’apertura dell’anno santo si terrà la domenica successiva, il 13 dicembre.
Il patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia, celebrerà la messa nella Basilica di San Marco, ma sarà una messa a invito: vi parteciperanno infatti gruppi di rappresentanti di tutte le parrocchie della diocesi – tra i cinque e i dieci rappresentanti per parrocchia – andando così a riempire la Basilica. Il ritrovo dei partecipanti in vista della messa d’apertura del Giubileo è prevista intorno alle 15.30 alla chiesa di San Salvador da dove poi partirà quindi una specie di corteo che raggiungerà Piazza San Marco e la Basilica. Il corteo entrerà dalla porta santa, che resterà aperta proprio in occasione del Giubileo.
È una porta che si trova sul lato destro della chiesa. Difficile quindi che nella Basilica, oltre ai delegati delle parrocchie, possano trovare spazio, per motivi di capienza e di sicurezza, anche altri fedeli. La decisione di celebrare la messa con i delegati delle parrocchie – spiegano dal patriarcato – è stata presa già da alcune settimane con l’obiettivo di coinvolgere, tramite i loro rappresentanti, tutte le realtà della diocesi veneziana. A questo primo appuntamento ne seguiranno poi altri.
I tredici vicariati della diocesi di Venezia stanno organizzando per il periodo di quaresima, a partire da febbraio, pellegrinaggi a San Marco, e in alcuni giorni i cortei che arriveranno a Venezia potrebbero essere composti da centinaia e centinaia di persone. Il patriarcato ha chiesto a tutti di lavorare, in queste settimane, per il «coinvolgimento di “lontani” e non credenti nell’esperienza rigeneratrice del Giubileo».
L’anno santo inoltre non si svilupperà solo a Venezia, ma iniziative sono previste anche in altri due siti, dove sono state individuate altrettante porte sante diocesane che saranno meta di pellegrinaggi: uno è la chiesa di Santa Maria Concetta a Eraclea (il pellegrinaggio è previsto a febbraio), riferimento per le comunità dei fedeli del litorale.
Un altro è invece il santuario di Santa Maria Assunta a Borbiago di Mira, in maggio, per quelle parrocchie di Miranese e Riviera del Brenta che rientrano nei confini della diocesi di Venezia dato che molte parrocchie della zona sono parte delle diocesi di Padova e Treviso